“Siamo
sempre più nel mondo della comunicazione, anche se sempre meno nella
comunicazione”.(W. Morris)
Si occupa proprio di comunicazione l’affermato street artist Daniele Geniale,
classe 1983. Originario
di Andria (BT), dopo il liceo scientifico, si laurea a Roma e discute la tesi in
“Semiotica del testo”, dove esamina l’influenza della street art in alcuni
quartieri. L’approccio iniziale con l’arte è quello di uno studioso, poi inizia
a usare stencil e nel 2006 realizza il primo murale. Dipinge a Roma, in
Portogallo, in Spagna e Brasile, alternando lo studio alla pratica. Realizza
senza sosta numerosissime opere e si afferma tra i nomi noti della street art.
Nel 2015 fonda il collettivo SCAP, Sud Colorato a Pezzi.
Geniale
è anche illustratore, designer grafico, co-ideatore e direttore artistico del
MAIS Festival. Collabora con produzioni cinematografiche e brand di moda. Non
si definisce un artista, non cerca di distinguersi per lo stile ma per i
messaggi che vuole trasmettere. Da sempre
impegnato nell'inclusione sociale e nella formazione, appare molto attento alla
realtà circostante.
Ha
la capacità di integrarsi rapidamente nel quartiere dove opera e ama interagire
con la gente che incontra, intervistandola o ritraendola. Riesce
sapientemente a mescolare diverse correnti artistiche, spaziando da quella classica alla pop art,
senza tralasciare la rappresentazione della luce. Quest’ultima è da sempre un
elemento rilevante per la sua ricerca fotografica.
Di
recente Geniale ha dipinto il più grande
murale di Roma nell'ex deposito dell'ATAC di Viale Etiopia. L’opera intitolata Sereno, sulla
facciata di un palazzo di otto piani, è
stata realizzata in quindici giorni. Il soggetto rappresentato mostra un
abbraccio che sembra contenere l’edificio tra fiori e lo sfondo azzurro che si
confonde col cielo.
L’ ARTISTA SI RACCONTA
| L'artista accanto al suo murale Restiamo umani, Andria
| Tutto
è iniziato a Roma quando studiavo comunicazione e vivevo a San Lorenzo, un
quartiere vicino alla Città Universitaria. In quegli anni la Capitale non era ancora ricca di opere urbane ma io mi divertivo a cercarle. Decisivo
è stato un viaggio a Londra nel 2003, dove per la prima volta ho visto le
straordinarie opere di Banksy ne sono rimasto così affascinato che al rientro
in Italia ho cominciato ad usare la tecnica dello stencil.
Grazie
all’artista romano Paolo Gojo, ho realizzato il mio primo murale romano e da
allora non ho più smesso di dipingere sia in Italia che all’estero.
Prima di realizzare un’opera, mi documento sul posto, mi consulto
coi residenti e così apro un colloquio che prosegue fino alla fine del
lavoro. Credo che l’arte sia fonte di bellezza e abbia il potere di
migliorare gli individui.
| Desconfianza, 2016, Baneza (Spagna) |
| Umani in cima, 2022, Bisceglie (BT) |
| Gino Strada, 2022 Andria |
| Nessuno è un'isola, 2022, Andria |
"La periferia è una fabbrica di idee, è la città del futuro". (Renzo
Piano) Curato da Alessandra Bartomioli
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