KRAYON (STREET– PIXEL ARTIST)
KRAYON (STREET– PIXEL ARTIST)
Diana e Atteone- 2023 Scuola Primaria Lonardo Radice, Sulmona |
“La pazienza è amara, ma dolce è il suo frutto.” Jean J. Rousseau
Conosce bene questa frase il noto artista Arcadio Pinto, in arte
Krayon. Nato a Melfi (PZ) nel 1984, dopo gli studi di grafica, si è distinto
per aver creato opere con una tecnica basata sui pixel. Quest'ultimi,
(dall'inglese picture elements), sono piccoli quadretti che affiancati,
compongono un'unica immagine. È un tipo di rappresentazione, nata negli anni ‘70 e usata per i primi video giochi, che ricorda molto il puntinismo.
L’artista, che inizia giovanissimo come writer, nel 2008 partecipa
alla prima collettiva a
Roma. Nel 2020 espone più di cinquanta opere nella sua mostra personale al
Contemporary Cluster.
Krayon ha dipinto per molti festival quali Vedo a Colori
(Civitanova Marche), ManuFactory (Comacchio), Blue Flow (Ventotene), Streetart
Wine Fest (Marsala), In wall we trust (Airola). Nel 2015 crea Textura in fest,
un festival di street art nella sua città natale
Nel 2018
viene ospitato a Shenzhen (in Cina) per una residenza artistica, dove tiene la
prima personale che riscuote un immediato successo.
Ottiene numerosi incarichi e collabora con importanti brand come
Poste Italiane, Ferrovie dello Stato, SPI Cgil, GayCenter e molti altri.
Risale al 2009 il primo murale a Barile (PZ) e solo pochi anni
dopo si afferma nel settore della street art. Un’attività, sebbene interrotta
per brevi periodi, lo impegna in numerosissime opere originali. Tra i lavori
più recenti: nel 2021 a Moiola (in provincia di Cuneo) trasforma un muraglione,
che deturpava il paese, con un murale di sessanta metri rappresentando Gli asini, legati alla storia popolare del
luogo. Nello stesso anno dipinge sulla parete (15 x 4) della metro B Jonio a
Roma, il primo bacio saffico autorizzato da un’istituzione, intitolato 800.713.713 per la Gay Help line.
Nel 2022 è ad Antrodoco con la
Bellezza del gioco per il Resistenza street art festival.
Nel 2023 dipinge Diana e
Atteone grande parete (120 mq), della Scuola primaria Lombardo Radice, a
Sulmona.
Alcune opere sono presenti presso le collezioni permanenti dell'HQB
Museum di Shenzhen, della Banca D'Italia e della Pinacoteca di Pescara.
Krayon ama rappresentare soggetti prevalentemente naturali o animali realizzati con una pazienza certosina e una precisione impeccabile.
Ho scelto Krayon come nome d’arte, perché dopo anni di lavori digitali
avevo perso la manualità e volevo ripartire dallo strumento principale con cui
si abbozza un'idea, la matita (crayon). La lettera K poi l’ho inserita perché
legata al mio precedente nome da writer.
La passione per l’arte
risale a quando avevo dieci anni e vidi per la prima volta dei graffiti
all’estero.
Ho sempre amato disegnare e dopo moltissimi anni di ricerche, sono riuscito a trovare uno stile particolare quando ho iniziato la professione di User Experience Designer. Questo lavoro ha influito sull’aspetto creativo, così mi sono divertito a “digitalizzare” la realtà circostante. “L’idea che tutto ciò che vediamo è costituito da elementi base come atomi e molecole, mi ha portato ad indagare l’elemento essenziale usato nella grafica digitale; da questa via teorica poi sono susseguite diverse evoluzioni per portare un’immagine digitale su diversi supporti”. Sono sempre stato affascinato dalla scienza applicata all’arte.
Creo opere che richiedono tempo, pazienza, ma soprattutto una lunghissima fase di progettazione.
Dopo le prime committenze ho capito che il mio personalissimo modo di dipingere era apprezzato.
L’esperienza a Shenzhen (in Cina), dove anni fa sono stato
ospitato per due mesi, è stata una vera e propria lezione di vita. Ho scoperto di
poter lavorare senza stress ed essere riconosciuto per i propri meriti. Ho
apprezzato che l’Italia resta sempre tra i primi paesi al mondo ad essere amata
e ammirata.
Oltre all’arte amo andare in bici così anni fa fondai l’Artisticalmass insieme ad Omino71. Si tratta di un progetto di artisti uniti dalla passione per il ciclismo che spero possa diventare tappa di un ideale Giro d’Italia.
Penso che per “vedere bene” bisogna sempre tenersi alla giusta distanza, proprio come accade con le mie opere.
IL Riccio , 2017 - Monticchio (PZ)
|
Facciamo che ero io , 2022 - Antrodoco (RI) |
“Tutto è materia d’arte e
l’arte è tutta la materia”. (Andros)
Curato da Alessandra Bartomioli
https://www.facebook.com/krayon.artist
https://www.instagram.com/ar_krayon/
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