VERA BUGATTI (STREET ARTIST)

 VERA BUGATTI (STREET ARTIST)

L'Attenzione (dettaglio), 2021 - S.Angelo di Roccalvecce(VT)
Foto di A. Zampatti

“Se l'arte deve nutrire le radici della nostra cultura, la società deve rendere l'artista libero di seguire la sua visione ovunque lo porti” (Auguste Rodin).

Vera Bugatti, bresciana, classe 1979, è una nota street artist.

Laureata a Parma in Conservazione dei  Beni Culturali, ha lavorato come ricercatrice in ambito museale e in ambito bibliotecario. Profonda conoscitrice della letteratura del ‘500, è anche autrice di saggi storici e iconologici.

Nel 2003 inizia come “madonnara” e gira il mondo colorando i marciapiedi coi gessetti.

Dal 2008 comincia a viaggiare lavorando come Street Painter e dal 2012 si dedica all’ anamorfosi, la tecnica che distorce le immagini perché si vedano correttamente attraverso un’illusione ottica.

In breve tempo diventa un’artista di fama internazionale, lavora in Olanda, Francia, Germania, Irlanda, Croazia, Austria, Malta, Svezia, Danimarca, Bo-snia ed Erzegovina, Portogallo, Spagna, Lettonia, Russia, Gran Bretagna, Bulgaria, Belgio, Stati Uniti, Messico, Emirati Arabi e India.

Partecipa a diverse mostre e vince numerosi premi.

Attenta ai temi sociali e alla salute del nostro pianeta, crea immagini dettagliate con la tecnica del tratteggio e ama soprattutto il monocromatico.

Rappresenta con estrema cura i ritratti, in particolare quelli degli anziani, che raccontano la propria vita attraverso le rughe.

La Bugatti oltre ai murales crea figure in rilievo con chiodi e fil di ferro e scatole ottiche con specchi e si cimenta con istallazioni in luoghi abbandonati che diventano scenari suggestivi.

Trapela in tutte le opere una profonda conoscenza non solo storico artistica, ma anche letteraria e poetica. Riesce a trasferire, su gigantesche superfici, uno straordinario mondo onirico che fa sognare ad occhi aperti.

Insomma i lavori della talentuosa bibliotecaria hanno la straordinaria capacità d’incantare tutte le età. 

 L’ ARTISTA SI RACCONTA  
L'artista e il murale Clam (dettaglio), 2020  - Correggio (RE) 2020
Foto di A. Zampatti

Confesso di aver scoperto la vocazione per l’arte in età matura. Dopo il liceo scientifico, mi sono iscritta a Lettere con l’obiettivo di fare la ricercatrice. Proprio mentre preparavo la tesi di laurea, sollecitata da un’amica, ho partecipato ad un raduno di artisti madonnari dove ho rappresentato Giuditta e Oloferne di Caravaggio. È stata un’esperienza indimenticabile che mi ha spinto a girare l’Europa con la cassetta di gessetti.

Fino ad allora disegnavo solo per me, per un mio piacere; forse è scattata la voglia di narrare storie, che avevo in testa fin da bambina, l’amore per i viaggi.

Col passare del tempo ho deciso e dedicarmi all’arte urbana. I miei personaggi nascono da ispirazioni visive e oniriche e sono frutto di un vero e proprio collage, ovvero seleziono teste, nasi occhi e altri dettagli che poi assemblo. Copio il risultato con la penna nera e integro con altri elementi. Sul muro trasferisco il progetto con la quadrettatura e inizio a dipingere coi pennelli da radiatore, quelli lunghi e curvi, che mi consentono di tratteggiare, perché non amo sfumare. Uso molto il giallo e il nero, il marrone e raramente il bianco puro.

Accade spesso che, mentre dipingo una parete, qualche passante mi chieda se sia un'opera mia, una domanda che mi diverte moltissimo. Devo controllare meglio, forse sono affiancata da qualche intruso invisibile ai miei occhi...

Di recente ho attraversato un periodo difficile, non volevo più dipingere ma ho ritrovato un po’ di serenità realizzando pezzi destinati a luoghi abbandonati.

Amo giocare con la prospettiva e poi guardare le facce sorprese dei passanti che si fermano per ammirarli. Spero che le mie creazioni concentrate sull'individuo e sulla realtà che stiamo vivendo, possano solo far riflettere un po'.

Adoro raffigurare gli anziani che hanno sempre molto da raccontare non solo verbalmente ma anche fisicamente, basta osservarli attentamente per capire la loro storia. A volte però accade che questi ritratti non siano molto apprezzati, credo soprattutto da coloro che temono l’avanzare dell’età.

Memory theater , 2012 Anamorfosi
Foto di L. Stramacchia. 



L'Attesa, 2020, filo di ferro e chiodi su tavola


Born digital, 2018 - Ingolstadt (Germania) 


Tempus edax rerum (dettaglio) , 2021 - Botticino (BS) 
Foto di  A. Zampatti


Eoni , 2022 - Danimarca, installazione-land art
Foto di  A. Zampatti

 

I vecchi sono giovani due volte” (Aristotele)

Curato da Alessandra Bartomioli

 

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