INTERVISTA IMPOSSIBILE A MICHELANGELO BUONARROTI - INTERVIEW IMPOSSIBLE TO MICHELANGELO BUONARROTI
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Mosè, Basilica di San Pietro in Vincoli , Roma |
È martedì mattina e mi
sto recando, con un gruppo di turisti alla Basilica di San Pietro. Sono una
guida turistica, adoro il mio lavoro e non mi stanco mai di osservare occhi incantati
davanti alle opere d’arte!
Dopo aver fatto una premessa sul luogo sacro,
inizio il percorso dalla navata destra
Questa è la Pietà di Michelangelo il quale la realizzò quando aveva solamente 23 anni. Inizialmente era collocata in una chiesa vicino alla vecchia Basilica di San Pietro, poi fu trasferita qui nella metà del XVIII secolo…
Mentre spiego, mi accorgo della presenza di anziano che mi ascolta attentamente e all’improvviso m’interrompe.
"Mi scusi, perché non racconta che questa è l’unica statua
firmata dal grande maestro?"
L’avrei detto, se lei
non mi avesse preceduto
Come se non avessi
parlato, l’anziano signore continua
"Fu durante una visita guidata come questa, fatta all’epoca dell’artista,
che la Pietà fu attribuita ad uno scultore sconosciuto.
Per questo motivo il celeberrimo Michelangelo di notte incise la scritta, che tuttora si legge, sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine.
Il Buonarroti quando vedeva un blocco di marmo immaginava l’opera fosse imprigionata all’interno, già finita. Pensava spettasse a lui liberarla"
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La Pietà, Basilica di San Pietro, Roma |
I turisti guardano incuriositi l’intruso dall’accento fiorentino, vestito un po’ fuori moda, ma molto preparato.
L’uomo mi accenna un sorriso e si allontana mentre io proseguo il mio percorso.
Siamo sotto la grandiosa cupola al mondo, a Roma è chiamata il "Cupolone". Fu progettata dal Buonarroti che purtroppo non la vide ultimata perché morì nel 1564, lasciandola incompiuta.
Improvvisamente alle mie spalle l’intruso interviene nuovamente
"So che è stata completata nel 1590 da Giacomo Della Porta e Domenico Fontana, due architetti che non hanno seguito il progetto originale, certo avrebbero potuto fare di meglio ….
Michelangelo sì che era un eccellente architetto,
ha lavorato a Firenze per i Medici e qui a Roma ha progettato piazza del Campidoglio, la facciata di Palazzo Farnese, la
chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, la facciata di Porta Pia e ha
trasformato le Terme di Diocleziano nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Tutte
opere dall’impatto monumentale e scenografico"
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Cupola di San Pietro, Roma |
Scusi stavo svolgendo
una visita guidata, lei si è aggregato e ora continua ad interrompermi, ma le sembra
un comportamento corretto?
"Capisco, ha ragione"
L’anziano si allontana
e io tiro un sospiro di sollievo.
Dopo una breve pausa pranzo entriamo ai Musei Vaticani…
Siamo finalmente giunti nella magnifica Cappella Sistina, meta fissa dei turisti
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Veduta d'insieme della Cappella Sistina |
La cappella prende il nome da Sisto IV e fu costruita per le riunioni della corte papale. Il Papa fece decorare le pareti laterali a famosi pittori quali Botticelli, Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, Signorelli, Perugino e Pinturicchio.
Quando Giulio II (1503-1513), nipote Sisto IV, decise di rinnovare l’ambiente e far decorare la volta, chiamò Michelangelo
"Una volta orrenda con quel cielo stellato"
Afferma l’anziano intruso alle mie spalle
Ancora lei?
Si avvicina all’orecchio e mi sussurra
"Ma ancora non ha capito? Sta raccontando la mia vita…"
Sono incredula, sono
davanti ad uno dei più grandi artisti di tutti i tempi
Maestro! Sono
costernata! Adoro tutto il suo lavoro!
"So benissimo di essere un grande, modestamente".
Mentre il gruppo
s’interroga su cosa stia accadendo, per uscire dall’impaccio, presento
l’anziano come una comparsa
"Nessuno mi ha mai chiamato comparsa!"
Che male c’è? La
comparsa è un attore... secondo lei dovrei dire che sto parlando con
Michelangelo in carne e ossa? Non ci penso proprio!
"Faccio questa farsa o comparsa, solo per raccontare la mia
storia, solo per questo!"
Va benissimo.
Tento di staccare il
microfono per cederglielo quando me lo strappa dalle mani
"Non capisco cosa sia questo pallino rosso col filo".
Non si preoccupi
maestro dopo glielo spiego, se parla l’ascolteranno tutti dalle cuffiette
"Cosa? Vuole dirmi che questo pallino fa arrivare la voce a tutti i partecipanti che hanno un filo nell’orecchio? Ho capito, ha inventato tutto questo per stupire la gente! Brava! Ottima scelta!"
Sorrido e lo invito a
parlare
"Mi sentite tutti??"
Se grida così lo sentiranno
anche gli altri visitatori
"Va bene. Innanzitutto in questa cappella c’è un’opera del mio maestro che vorrei omaggiare. Si tratta di Domenico Ghirlandaio, il noto artista fiorentino, che riconobbe subito il mio talento . Avevo solo 12 anni quando entrai in bottega ma già ne sapevo più di lui…
Ora torniamo a parlare del lavoro che ho svolto qui…
Vorrei
precisare che non avevo proprio nessuna
intenzione di dipingere, la mia passione è sempre stata sempre la scultura. Era
il 1508, avevo 33 anni e dovevo eseguire i Dodici Apostoli sulla grande volta. Inizialmente
lavorai con degli aiutanti ma quando ho visto che erano degli incapaci, li ho
cacciati ed ho decisi di distruggere tutto. Ho così ricominciato da capo e realizzato
da solo gli episodi dell’Antico testamento. È stato un lavoro durissimo durato
quattro anni, ma ne sono fiero!"
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Volta della Cappella Sistina |
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La creazione di Adamo, dettaglio |
"In questa cappella sono tornato a lavorare dopo circa trent’anni, all’epoca avevo 61 anni. Fui incaricato da Papa Clemente VI, di realizzare il Giudizio Universale ma l’ho dipinto con il suo successore Paolo III Farnese. Ho impiegato cinque anni …
Per quest’opera sono stato accusato di oscenità ed immoralità.
Volevano addirittura rimuovere gli affreschi!
Non appena sono morto hanno chiamato quel mio apprendista, Daniele
da Volterra, al quale non è parso vero di lavorare su una mia opera! Ebbene
questi dipinse una serie di “braghe” che dopo secoli sono stati in parte
rimossi…
Sia nella Volta che nel Giudizio, oggi finalmente rivedo i colori originali che avevo scelto, accesi e cangianti che il tempo e il fumo delle candele avevano offuscato".
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Giudizio Universale |
"Non potete immaginare che incubo è stato quel monumento
funebre! Tra contratti e ripensamenti continui, una vicenda che
si protrasse 40 anni e oggi il progetto definitivo è nella basilica di San Pietro in Vincoli, col famoso Mosè. Una statua perfetta, appena
l’ho finita gli ho urlato: “Perché non parli?”. Preso dalla furia gli ho dato anche una martellata sul ginocchio, ebbene non si è mosso!"
Mentre la lezione
prosegue, sono distratta da un gruppetto di bambini silenziosi che mi passa
accanto, ma noto i partecipanti del mio gruppo togliersi quasi contemporaneamente
le cuffie e fare strane smorfie.
Mi domando cosa abbia
detto di così terribile il mio “collega”, poi mi accorgo che ha gettato a terra
il microfono provocando un forte sibilo.
Cosa fa?
"Mi sono stufato di
parlare tendendo in mano quel pallino rosso e così l’ho buttato via…
Volevo dire un’ultima cosa : “Nulla somiglia maggiormente alla fonte celeste da cui proveniamo quanto le bellezze che sono si offrono agli occhi delle persone ricettive”, sono dei miei versi..."
Sono irritata, è stata una visita guidata fuori dal comune che ha messo alla prova la mia pazienza.
Messere, a questo punto
devo proprio salutarla
"Va bene quando vorrà tornare a trovarmi mi troverà sempre
accanto alla Pietà, basterà un cenno"
Ci può contare….
Curato da Alessandra Bartomioli
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