RUGGIERO DI LOLLO (PITTORE E SCULTORE -PAINTER AND SCULPTOR)
RUGGIERO DI LOLLO (PITTORE
E SCULTORE- PAINTER AND SCULPTOR)
Trasparenze a Palmarola detto Palmarolino, 1977, olio su lino |
“Il guardare una cosa è
ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza.” Oscar Wilde
Dalla bellezza di Gaeta è rimasto stregato Ruggiero di Lollo,
dove oggi vive e lavora.
Classe 1943 nato ad Agnone (Molise), a soli 10 anni realizza i
primi acquarelli.
Dopo essersi diplomato alla Scuola Tecnica Industriale, nel 1963
si trasferisce a Roma e viene ammesso a numero chiuso, al Liceo artistico di Via
Ripetta ed ha come docenti Capogrossi, Turcato e Afro.
Studia all’ Accademia di Belle Arti di Roma dove conosce Mino
Maccari che gli insegna le tecniche dell‘incisione. In quel periodo realizza una
serie di inchiostri, tra i quali quella sul Cantico delle Creature di San Francesco
d’Assisi.
Risale al 1965 la prima personale di dipinti, al Palazzo delle
Esposizioni di Roma, alla quale seguono altre mostre che attirano noti critici d’arte.
In quel periodo realizza i “quadri della montagna” dai colori scuri, che erano chiaramente legati alla
sua terra natale.
Nel 1969 vince la cattedra di Disegno e Storia dell’Arte ed è
destinato al Liceo scientifico di Gaeta, una cittadina che da allora non ha più
abbandonato.
Negli anni ’70 si allontana dalla pittura tradizionale, esegue
opere con plastiche e sperimenta i primi grandi
pannelli di metallo con colori al nitro. È il periodo dove prevalgono linee
orizzontali con rigore compositivo.
Intraprende numerosi viaggi nel Mediterraneo, alla ricerca di luce, colori, cultura ed emozioni.
Nel 1979 torna ai colori ad olio e nascono i “quadri di mare”. Gaeta, Ponza e Palmarola diventano i soggetti preferiti
che prendono il posto delle vedute molisane.
Sperimenta anche opere con la juta, che aveva già usato in gioventù.
Nel 1981 inizia la lavorazione di 64 grandi tele sul Cantico dei Cantici, che lo impegnerà quattro
anni.
Non trascurabile nell’attività dell’artista è la scultura, che
coltiva in contemporanea con la pittura e lo trova impegnato soprattutto nella realizzazione
di monumenti in luoghi pubblici. Tra le varie opere si distinguono il Gruppo monumentale
a Padre Pio per Larino (Campobasso), il Monumento agli Emigrati in bronzo ad Agnone (Molise), il Monumento ai ragazzi di San Giuliano in Puglia, la scultura di San Francesco
e i Gabbiani per la fontana artistica a Gaeta.
Nel 2009 e nel 2011 partecipa alla Biennale Wasser a Bad Breiseg.
Nel 2019 la Pinacoteca Comunale di Gaeta gli dedica una Mostra
Antologica.
Di Lollo ha focalizzato la propria ricerca sulla magia del colore attraverso l’uso di diverse tecniche, passando
dal figurativo all’astratto e conservando il realismo nella scultura.
Gaeta, con la sua luce cristallina, è diventata la sua musa ammaliatrice
della quale si è follemente innamorato.
L’ARTISTA SI RACCONTA
Avevo 9 quando conobbi frate Celestino che dipingeva soggetti sacri. In quel periodo scoprii la passione per la pittura.
Riuscii ad acquistare i primi colori risparmiando sulla “paghetta”
settimanale e utilizzai come tele le lenzuola sottratte a mia madre. Il frate intuì
il mio talento e mi regalò una cassetta di colori che tuttora conservo. Trasformai
la mia camera in un atelier…
All’Artistico ho avuto noti docenti astrattisti che mi hanno insegnato
soprattutto il figurativo.
Terminati gli studi presi l’abilitazione all’insegnamento, vinsi
la cattedra a liceo di Gaeta, dove pensavo di fermarmi qualche mese, ma decisi di
restare. Ho sempre amato insegnare ed ho avuto un ottimo rapporto coi miei allievi.
Con la pittura ho sperimentato tecniche e stili diversi, poi sono
tornato a dipingere coi colori ad olio dei quali mi mancava sentirne l’odore.
Ho sempre avuto un’innata facilità con la scultura che ho utilizzato
soprattutto per realizzare opere monumentali.
Un tema ricorrente nelle mie opere è sempre stato San Francesco
al quale nel 2016, ho dedicato una grande scultura a Gaeta che è diventata un’attrazione
turistica.
Vivo in una città incantata che, come una vera maga, non smette mai di stupirmi.
Guarda, 1962, olio su tela
|
Esplosione di un tramonto, 2014, Sacco di mare- olio su juta |
Bozzetto per il monumento a S. Francesco e le Creature, 1992, bronzo |
Ragazzo, sedia e gattino,1993, bronzo |
Bozzetto per li Monumento al Pastore,2000, bronzo |
Monumento agli Emigrati , 2000, Agnone, bronzo (h 2m) |
Monumento a S. Francesco e i gabbiani,2016 Fontana artistica di Gaeta (h 3m) |
C'è una dolcezza nella luce che fa beati gli occhi vedere il sole. (Qohelet, III sec. a.C.).
Curato da Alessandra Bartomioli
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