GIUSEPPE GUANCI (ARCHITETTO E SCULTORE - ARCHITECT AND SCULPTOR)

      GIUSEPPE GUANCI (ARCHITETTO E SCULTORE-

             ARCHITECT AND SCULPTOR)

Adhara , 2013 - filo di rame 

Non sono le perle che fanno la collana. E’ il filo! (Anonimo). Sono proprio di filo di rame le opere di Giuseppe Guanci, classe 1960 nato ad Atripada (AV).

A soli di 11 anni frequenta la scuola di Arti e Mestieri e a 21 anni tiene la primissima personale di disegni e acquerelli a Prato.

Si diploma al Liceo Artistico, partecipa a diverse mostre e inizia i suoi studi sulla tridimensionalità, che approfondirà dopo anni di pause e ripensamenti.

Alla mostra personale di scultura del 1994 nel castello di Murlo (SI) ne seguono altre in luoghi prestigiosi. Nel frattempo, frequenta la facoltà di architettura durante la quale si appassiona di archeologia industriale. Sarà proprio per quest’ultimo interesse che seguirà un master a Padova e pubblicherà diversi testi a riguardo.

Nel 2009 riprende la ricerca artistica e espone la prima opera di “Tessoforme" al Palazzo dei Congressi a Roma.

Col termine “Tessoforme”, l’artista indica le sperimentazioni di forme, completamente vuote, fatte con un sottilissimo filo metallico. Nascono così delle originalissime opere che in breve tempo vengono recensite, premiate e collezionate da italiani e stranieri.

Stringe una collaborazione con alcuni chef stellati italiani e nel 2018 ha partecipato alla biennale di arte e gusto “Culinaria” a Palazzo WeGil di Roma.

Nel 2019 una sua opera appare in tv nella fiction di Rai 1 “Pezzi Unici” di  Torrini e riscuote un immediato successo.

Attualmente l’artista vive e lavora a Prato, in Toscana.

Le opere sono frutto di un paziente lavoro d’intrecci e, anche se ripetibili, sono tutti pezzi unici. Ogni creazioni nasconde segreti legati allo zen, all’invisibile e questo le rende particolarmente affascinanti.

Se è vero che le opere occupano spazi vuoti, in questo caso il vuoto è avvolto da fili…


  L’ ARTISTA SI RACCONTA


Studio dell'artista 

Sono cresciuto in una famiglia che ha sempre riconosciuto la mia creatività e giovanissimo mi ha permesso di frequentare la scuola d'Arte e Mestieri Leonardo da Vinci di Prato.

Ho continuato a coltivare l’attività artistica durante il periodo liceale ed ho partecipato a diverse mostre.

Dopo la creazione di piccoli disegni con china ed acquerello, è iniziata negli anni ’80, la mia lunga ricerca sulla tridimensionalità alternata da lunghi periodi di pausa.

Trascorrevo il tempo a scarabocchiare su fogli di carta, senza mai staccare la penna, proprio come in una “scrittura automatica” ed iniziai ad intravedere immagini solide nel groviglio di linee. Fu allora che ebbi l’idea di riprodurre quell’intreccio con una rete metallica e provai con quella chiamata “da polli”, usata per le recinzioni. Nacquero dei piccoli lavori nei quali utilizzai anche un leggero strato di gesso.

 Per un decennio non produssi nessuna opera, ripresi la mia ricerca nella metà degli anni ’90, sollecitato da alcuni design talentuosi. Realizzai opere di discrete dimensioni ma purtroppo con risultati poco soddisfacenti perché le sculture ripiegavano su sé stesse.

In quel periodo frequentavo la facoltà di architettura e fui illuminato dalle tensostrutture ovvero quelle strutture caratterizzate dall’uso di cavi e tiranti in tensione. Pensai di utilizzare il termine “Tensoforme” per le mie opere, alludendo non solo alla tessitura ma anche alle tensioni che creavo sulla superficie delle mie forme.

Dopo numerose mostre sopraggiunse un nuovo periodo di pausa durato questa volta quindici anni.

Improvvisamente, durante una vacanza estiva, trovai una matassa di filo di rame nel mare che mi diede l’idea per le mie opere.

Da allora ho iniziato ad usare il filo di rame e creare, quelle che chiamo “Tessoforme”, caratterizzate dalla tessitura superficiale e internamente vuota.

Nelle sculture è affiorata anche la filosofia orientale, appresa dalle arti marziali e proseguita nello studio del Feng Shui, che ha influenzato la mia ricerca artistica.

Lavoro in solitudine circondato dalle mie opere che assistono alla creazione di “magiche trame”.


GIUSEPPE GUANCI (ARCHITECT AND SCULPTOR)

 “It's not the pearls that make the necklace. It's the thread!” (Anonymous). Giuseppe Guanci’s works, born in 1960 in Atripada (AV), are made of copper wire.

When he was 11 he attended the school of Arts and Crafts and at the age of 21 he held his very first drawing and watercolor solo exhibition in Prato.

He graduated from the “Liceo Artistico”, then he participated in several exhibitions and began his studies on three-dimensionality, which he deepened after years of breaks and second thoughts.

The 1994 personal sculpture exhibition in Murlo castle (SI) was followed by others in prestigious places. In the meantime, he attended the faculty of architecture during which he became passionate about industrial archeology. Because of this interest, he followed a master's degree in Padua and published several texts about it.

In 2009 he resumed his artistic research and exhibited the first work of "Tessoforme" at the Palazzo dei Congressi in Rome.

With the term "Tessoforme", the artist indicates the experiments of shapes, completely empty, made with a very thin metal wire. This is how the original works were born, in a short time were reviewed, awarded and collected by Italians and foreigners.

He collaborated with some Italian Michelin-starred chefs and in 2018 participated in the biennial of art and taste "Culinaria" at Palazzo WeGil in Rome.

In 2019 his work appeared on TV in the Rai 1 fiction "Pezzi Unici" by Torrini and was an immediate success.

The artist currently lives and works in Prato, Tuscany.

His works are the result of a patient work of weaves and, although repeatable, they are all unique pieces. Each creation hides secrets related to zen, to the invisible and this makes them particularly fascinating.

If it is true that the works occupy empty spaces, in this case, the void is wrapped in wires...

THE ARTIST TELLS HIMSELF

I grew up in a family that has always recognized my creativity and at a very young age allowed me to attend the Leonardo da Vinci Art and Crafts School in Prato.

I continued to cultivate the artistic activity during the high school period and I participated in several exhibitions.

After the creation of small drawings with china and watercolor, , began in the 1980s, my long research on three-dimensionality, alternated with long periods of pause.

I spent time doodling on sheets of paper, never detaching my pen, just like in an "automatic writing" and began to glimpse solid images in the tangle of lines. That's when I came up with the idea of reproducing that interweaving with a wire mesh and tried the one called "chicken," used for fences. I made some small works in which I also used a light layer of gypsum.

For a decade I did not produce any work, I resumed my research in the mid-90s, solicited by some talented designs. I made works of decent size but unfortunately with unsatisfactory results because the sculptures folded in on themselves.

At that time I attended the faculty of architecture and I was illuminated by tensostructures or those structures characterized by the use of cables and tension tie rods. I thought I would use the term “Tensoforme” for my works, alluding not only to weaving but also to the tensions I created on the surface of my forms.

After numerous exhibitions came a new break period that lasted fifteen years this time.

Suddenly, during summer vacation, I found a scraper of copper wire in the sea that gave me the idea for my works.

Since then I have started to use copper wire and create what I call weavers, characterized by superficial and internally empty weaving.

From the sculptures also came out eastern philosophy, learned from martial arts and continued in the study of Feng Shui, which influenced my artistic research.

 I work in solitude, surrounded by my works that assist in the creation of "magical plots".

                     Jael   2017 - filo di bronzo e alpacca 

                                                  
India, 2020 filo di rame brunito, ossidato e bagnato d'oro



Antiope , 2019 - filo di rame     


Laila , 2020 - filo di rame in bagno d'oro 

“Queste sculture vogliono rappresentare una fase intermedia di percezione della realtà, che oscilla tra quella di pesante materia e quella di pura energia."  Giuseppe Guanci

 "These sculptures are intended to represent an intermediate phase of perception of reality, which oscillates between that of heavy matter and that of pure energy." Giuseppe Guanci

 

Curato da/ Curated by  Alessandra Bartomioli



www.giuseppeguanci.it

https://www.facebook.com/Tessoforme/

https://www.instagram.com/giuseppeguanci6062/  


https://www.youtube.com/channel/UCNoHQE3SmSONCqNlZwZ7A0A



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