VALERIO FERRANTI -VIALES (PITTORE - PAINTER)
VALERIO FERRANTI -“VIALES” (PITTORE- PAINTER)
Fugit hora 1995, olio su tela |
“II surreale è parte
stessa della realtà perché la nostra reale percezione del mondo è composta dal
quotidiano e dall’immaginazione” (Siro Ferrone)
Valerio Ferranti in arte Viales, classe 1952, nasce a Lanuvio
(RM) e inizia giovanissimo a coltivare la passione per il disegno.
In seguito ad un grave incidente stradale che lo costringe a
stare a casa, inizia a dedicarsi alla pittura. Incomincia a frequentare corsi
d’arte e le botteghe di alcuni maestri.
Esordisce con la tecnica della china che successivamente
affianca con opere ad olio.
Inizia ad esporre verso
la fine degli anni ’80 con mostre personali e collettive e crea manifesti
per alcune rappresentazioni teatrali. Riceve numerosi premi e riconoscimenti.
L’artista scruta l’uomo con l’occhio dello psicologo e riesce
a cogliere emozioni e sensazioni che rielabora con un linguaggio personale. Le
sue opere sono ricche di simbologie e oggetti nascosti, che inducono lo
spettatore alla riflessione.
Significativa è l’opera Dubium
vitae, nella quale alcuni omini escono da contenitori per poi tornarvi
perché incapaci di trovare una vera essenza della vita.
Ricorrente è il pensiero dello scorrere del tempo spesso
sprecato come dai protagonisti di Fugit hora,
che si contendono le lancette.
Lo stile richiama prevalentemente i grandi maestri del
surrealismo, a volte del manierismo.
Si distingue per la ricercatezza dei soggetti, la cura dei
dettagli e soprattutto per la capacità di osservare la vita con una sottile ironia.
L’ARTISTA SI RACCONTA
Ho sempre amato disegnare, ricordo che l’interesse per la
pittura è nato con l’incontro di una professionista, avevo 10 anni quando conobbi
Anna Mutinelli che era ospite presso i miei zii.
Trascorrevo ore ad osservarla mentre dipingeva, un giorno mi confidò
che per fare il pittore era necessario essere sognatori, visionari e poveri.
Confessai subito di possedere quelle caratteristiche e lei affermò che sarei
diventato un grande artista.
Accantonai quel sogno per moltissimo tempo poi, in seguito al
mio infortunio stradale, decisi di dedicarmi alla pittura.
Inizialmente facevo persino i colori con i pigmenti naturali,
ora invece mi occupo della costruzione del telaio e della stesura della tela.
Per quest’ultima utilizzo esclusivamente puro lino che tratto con colla di
coniglio e gesso di Bologna, secondo l’antica tecnica del XVI secolo.
Amo analizzare la società in maniera tragicomica, metto a
nudo l’individuo, cercando di esplorare i sentimenti più profondi. Rifletto sempre
su me stesso per comprendere meglio gli altri e trasferisco sulla tela
pensieri, sogni o incubi celati da allegorie.
Nella maggior parte delle mie opere sono evidenti i
riferimenti a Escher, Magritte e Dalì, in altre opere invece m’ispiro ai grandi
artisti come Luca Signorelli o alcuni fiamminghi.
Non uso fare i disegni preparatori ma dipingo i soggetti
direttamente sulla tela.
Trascorro la maggior parte del tempo nel mio studio dove
respiro quell’arte che mi fa sentire immortale…
VALERIO FERRANTI -“VIALES” (PAINTER)
"The
surreal is part of reality because our real perception of the world is composed
of everyday life and imagination" (Siro Ferrone)
Valerio
Ferranti aka Viales, born in 1952, was born in Lanuvio (RM) and began to
cultivate a passion for drawing at a very young age.
Following a
serious car accident that forced him to stay at home, he began to devote
himself to painting and began attending art classes and the workshops of some
masters.
He made his
debut with the china technique that he later combined with oil works.
He began exhibiting towards the end of 80’s
with solo and group exhibitions and created posters for some theatrical
performances. Receives numerous awards and recognition.
The artist
scrutinizes the man with the psychologist's eye and manages to grasp emotions
and sensations that he re-elaborates with a personal language. His works are
rich in symbolism and hidden objects, which induce the viewer to reflect.
The work “Dubium
Vitae” is significant, in which some little men come out of containers and then
return there because they are unable to find the true essence of life.
Recurring is the thought of the passage of time often wasted, as by the protagonists of “Fugit Hora”, who compete for the hands.
The style
mainly recalls the great masters of surrealism, sometimes of mannerism.
It stand out
for the refinement of the subjects, the attention to detail and above all the
ability to observe life with a subtle irony.
THE ARTIST SPEAKS ABOUT HIMSELF
I have always
loved drawing, I remember that my interest in painting was born with the
meeting of a professional, I was 10 when I met Anna Mutinelli who was a guest
with my uncles.
I spent hours
observing her while she painted, and one day she confided to me that to be a
painter it was necessary to be dreamers, visionaries and poor people. I
immediately confessed to possess those characteristics and she claimed I would
become a great artist.
I put that
dream aside for a very long time then, following my road accident, I decided to
dedicate myself to painting.
Initially I
even made colors with natural pigments, now I take care of the construction of
the frame and the drafting of the canvas. For the latter I only use pure linen
that I treat with rabbit glue and bologna chalk, according to the ancient technique
of the sixteenth century.
I love to
analyze society in a tragicomic way, I lay bare the individual, trying to
explore the deepest feelings. I always reflect on myself to better understand
others and transfer thoughts, dreams or nightmares hidden by allegories to the
canvas.
In most of my
works references to Escher, Magritte and Dali are evident, while in other works
I am inspired by the great artists as Luca Signorelli or Flemish paiters.
I do not use
to make preparatory drawings but I paint the subjects directly on the canvas.
I spend most
of my time in my studio where I breathe that art that makes me feel immortal...
Dubium vitae 1993, tecnica mista
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