GUGLIELMO FERRAIOLA (SCULTORE)

GUGLIELMO FERRAIOLA (SCULTORE)


Il surfista, 2010 plexiglass e bronzo


“Il mare ha questa capacità; restituisce tutto dopo un po' di tempo, specialmente i ricordi.” (C. Ruiz Zafòn)

E’ stato proprio il mare a fare da protagonista nella vita di Guglielmo Ferraiola, nato a Nettuno nel 1940. Il mare, oltre a quello della propria cittadina, è quello delle navi da crociera dove ha lavorato da giovanissimo, è il soggetto ricorrente nelle sue opere.

Negli anni ‘70, per un progetto teatrale, conosce personalmente illustri artisti che segnano il suo percorso culturale ed artistico.

Autodidatta, inizia a creare le prime opere in legno e poi lentamente sperimenta altri materiali. Quando inizia a  partecipare alle mostre,  si distingue subito e ottiene numerosi riconoscimenti. Molte  sono  le sue opere ora  in Italia e all’estero.

Tra le installazioni si distinguono quelle nella città di Imperia: una del 2003 con le “Monumentali vele” (in acciaio inox alta 7 metri), l’altra del 2004 per il porto (in plexiglass e bronzo alta 2,50 metri) ispirata a “Il Vecchio e il mare” di Hemingway.

L’artista ama lavorare il  legno, il plexiglass e vari metalli usando prevalentemente un linguaggio estetico informale .

Da sempre appassionato di arti visive, nel corso degli anni ha limitato gli impegni come attore, regista e scenografo, per dedicarsi completamente alla scultura.

 

L’ARTISTA SI RACCONTA



Ho avuto la fortuna di conoscere molte personalità sia nel mondo dello spettacolo che in quello dell’arte.

All’età di 22 anni ho girato il mondo come cameriere sulle navi da crociera, un’esperienza meravigliosa che durò soli tre anni e che mi fece innamorare del mare.

Successivamente mi sono iscritto alla scuola di teatro e nel 1968 ho lavorato al Piccolo Teatro di Milano per la regia di Strehler. Pochi anni dopo iniziai a fare l’attore in teatro e al cinema.

Sempre nel 1968, insieme a due amici, ho viaggiato in tutta Europa per il progetto Teatro-tenda viaggiante. Chiedevamo a noti artisti di donare le loro opere per finanziare il progetto teatrale.

Fu un’avventura fantastica perché ebbi modo di conoscere personalmente dei grandi maestri. A Londra incontrai Francis Bacon che mi colpì molto con le sue opere; poi andai da Henry Moore, che aveva ossa di animali come fonte d’ispirazione.

A Parigi vidi Sonia Delonay, a Mougins dopo tre lunghi giorni di attesa, conobbi Pablo Picasso che donò tre stampe . Ricordo con piacere che quando andammo da Giacomo Manzù oltre a donarci un’opera , ci fece una lettera di presentazione per un altro artista.

Renato Guttuso addirittura ci fornì l'immagine per il manifesto del progetto teatrale.

Questi ed altri maestri mi hanno arricchito culturalmente e mi hanno riempito gli occhi di arte. Fu così che nel 1970 iniziai a creare sculture di legno, da allora non ho più smesso di creare e trascorro  molto tempo nel mio studio sempre alla ricerca di qualcosa di originale.

Molte delle mie opere narrano il mare con forme geometriche ma non tralascio quelle figurative spesso con un velo di ironia, come le mele ( della apple) accanto alle pere.

Ho amato moltissimo il mondo dello spettacolo ma ora calco solo il palco del mio studio...

           Monumentali vele, 2003, acciaio inox , Imperia


       Il vecchio e il mare 2004,plexiglass e bronzo, porto di Imperia 


Strike, 2009, fusione in bronzo a cera persa (opera premiata con  medaglia di bronzo a Parigi)


    Apple e  pera mediterranea, 2014 fusione in alluminio su pannello 


“Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ..”(E. Hemingway)


 Curato da Alessandra Bartomioli





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